LE LACRIME DELLA DUSE Il patrimonio immateriale dell’attore

Prosegue il ciclo di incontri Artigiani di una tradizione vivente nell’ambito del progetto Le lacrime della Duse – Il patrimonio immateriale dell’attore.
Il progetto – di grande valore artistico – nato per recuperare l’antica cultura artigiana del teatro che punta a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale dei saperi teatrali, dopo il primo ciclo di formazione teatrale e drammaturgica per giovani attori under 35 curata da Glauco Mauri, inaugura ora il secondo step dedicato agli “Artigiani della tradizione vivente”, un ciclo di incontri con grandi attori e attrici della tradizione teatrale condotti da Guido Di Palma. Dopo i primi appuntamenti con Umberto Orsini e Isa Danieli, si prosegue con Gabriele Lavia (martedì 21 novembre ore 16:00); seguiranno gli incontri con Alessandro Serra (venerdì 28 novembre ore 15:00 – TeatroBasilica), venerdì 1° dicembre ore 16:00 Mimmo Cuticchio (Teatro Ateneo) e Lino Musella (4 dicembre ore 16:00 – Vetrerie Sciarra).

Nato a Milano nel 1942, cresce a Torino dove si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica. L’approdo sul palcoscenico avviene nel 1963, fino ai primi ruoli importanti come Edipo Re al Teatro alla Scala (1969) e Re Lear al Piccolo Teatro di Milano (1973) per la regia di Giorgio Strehler.
Il debutto sul grande schermo è del 1971 in Ipotesi su un omicidio, mentre la regia teatrale arriva a partire dal 1975, con Otello di Shakespeare, suo autore preferito.
Per il Teatro alla Scala di Milano nel 1969 è il Servo della casa di Laio in Edipo re. Nel 1969, diretto da Orazio Costa, interpreta il tragico scrittore Konstantin Trepliov, alla messa in scena di Céchov Il gabbiano; nel 1972, per la regia di Giorgio Strehler, è Edgar, figlio del Conte di Gloucester, nello shakespeariano Re Lear, con Tino Carraro; nel 1983 cura la regia di Les pèlerins de la Mecque di Christoph Willibald Gluck con Cecilia Gasdia alla Piccola Scala e, l’anno dopo, di I Lombardi alla prima crociata con Silvano Carroli, Ghena Dimitrova e José Carreras. È stato diretto in teatro da importanti registi tra i quali Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi, Giancarlo Sbragia, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Marco Sciaccaluga. Regista lui stesso di Scandalosa Gilda, del noir Sensi e La lupa, tutti con Monica Guerritore. Come regista teatrale esordisce nel 1975 con Otello di William Shakespeare, e come regista cinematografico nel 1983 col film Principe di Homburg (grazie al quale nel 1984 si aggiudica il Nastro d’argento al miglior regista esordiente). Come regista d’opera lirica il suo esordio è nel 1983 con I pellegrini alla Mecca di Gluck.
Come attore cinematografico è stato diretto da Francesco Nuti, Dario Argento, Gabriele Muccino, Tonino Cervi, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati, Francesco Maselli, Damiano Damiani e Mauro Bolognini.
Nel 1989 con Giancarlo Volpi fonda a Milano la Compagnia Lavia. È stato co-direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma (dal 1980 al 1987), direttore artistico del Teatro Stabile di Torino (dal 1997 al 2000) e del festival Taormina Arte (nel 1993). Nel 2004 è il vincitore del Premio Olimpici del Teatro per la migliore regia e per il migliore spettacolo (L’avaro di Molière). È stato direttore del Teatro stabile di Roma.

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore, curato dalla Compagnia Mauri Sturno, è un progetto finanziato dal MIC ed ha coinvolto l’Università di Roma La Sapienza che fornisce il supporto logistico e una consulenza culturale attraverso il CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma, diretto dal Prof. Guido di Palma.

Come nasce l’idea? Nel 1954 durante una tournée in Sud America Memo Benassi, allievo devoto della Duse che con lei interpretava Oswald negli Spettri di Ibsen, si accorse che il giovane Glauco Mauri, neo diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lo spiava dalle quinte. Qualche giorno dopo lo chiamò in camerino. Il vecchio attore che a 63 anni aveva appena interpretato Osvald disse al giovane attore: “Vorrei che tu tenessi questa giacca con cui recitavo Osvald. Ora non posso più indossarla, mi viene stretta”. Il giovane attore, stupito, ringrazia commosso ma sull’uscio della porta viene fermato. Benassi si alza e dice: “Tienila da conto. Vedi questa spalla? Qui la Duse versava le sue lacrime”. Era un gesto antico legato alla tradizione. Era il riconoscimento che l’invisibile artigianato del vecchio attore aveva trovato un erede. In una sorta di rituale di passaggio di consegne, la giacca è in seguito stata donata da Glauco Mauri a Roberto Sturno, scomparso il 22 settembre di quest’anno.

“La cultura teatrale non può essere affidata solo alla scrittura e tantomeno ai video – afferma il Prof. Guido Di Palma – essa vive principalmente nella presenza e nelle relazioni delle persone che la agiscono. Per questo le residenze didattiche universitarie sono pensate come un luogo di scambio. Passato e presente s’incrociano in uno spazio protetto affinché i saperi teatrali non vengano dimenticati e possano essere rivivificati nell’incontro tra generazioni. Per questo, nel quadro della Terza Missione universitaria la Sapienza sostiene il progetto Le lacrime della Duse”.

Le attività si svolgono presso il Nuovo Teatro Ateneo e le Vetrerie Sciarra. Ingresso gratuito.

A questo link è possibile prenotare
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