IL SETTIMO CIELO

Francesca Merloni sarà la protagonista di “Il Settimo Cielo” il 10 Ottobre alle ore 19,30 a Palazzo Zorzi a Venezia (in occasione dell’incontro con le Città Creative UNESCO) e l’11 Ottobre ore 20,30 presso il LabOratorio San Filippo Neri a Bologna. Sul palco sarà accompagnata da Arturo Annecchino & Symphònia Band.

“Dicono che il Settimo Cielo, nella cosmogonia tolemaica e poi dantesca, sia quello dedicato a Saturno, l’ultimo cielo accessibile agli umani – afferma la poetessa Francesca Merloni – Si contemplano il silenzio e la meditazione, e del silenzio e dell’eternità dell’istante tratta la nostra opera. È il Cielo che precede le Stelle Fisse, poi l’Empireo. È governato dai Troni, che chiamano la Giustizia. Vi regna quel silenzio palpabile che a volte gli umani odono, se riescono ad ascoltare la musica delle sfere, cioè gli armonici che i corpi celesti producono nello sfiorarsi. E nel Settimo Cielo i sorrisi e gli sguardi, i canti, si dissolvono per troppa luce. È questo che provano e ricordano i nostri protagonisti, immersi in un dialogo tra frammenti di memoria e ricostruzione. Tra amore e giudizio. Tra epica e assoluzione. È il cielo dove spero, anzi sono sicura, riposi il maestro del canto di quest’opera, che del silenzio denso ha fatto la sua pratica e la sua poetica. Non svelo i nomi, si dissolverebbero per troppa luce…”

L’autrice Francesca Merloni trova la sua voce nel sogno di Andromaca, compagna di Ettore, principe troiano protagonista dell’Iliade di Omero. Di fronte alle atrocità della guerra, Andromaca chiede al suo sposo di non abbandonarla, di non gettarsi nella mischia, di fermarsi. Ettore non la ascolta, affronta i Greci e viene ucciso, destinando la sua sposa e il figlio Astianatte ad una vita di schiavitù. Il destino di Andromaca ne traghetta il personaggio fino all’Eneide dove la troviamo, custode dei suoi ricordi, nella Città Nuova, nella nuova Ilio. Lo sguardo di Andromaca, lucido nell’analisi del presente e dell’inevitabile, si posa ad osservare una società ansiosa e febbrile, animata da speranze di soluzioni immediate e inespresse stanchezze di fronte al cambiamento. Seconda parte di una dialogia dedicata alla società post-pandemica, ‘Il Settimo Cielo’ riconosce nel tempo di analisi dell’accaduto un tempo mistico. La comprensione del presente, del suo potente messaggio, passa attraverso il piano sfalsato degli avvenimenti del passato, in un intreccio di logica e sogni e rimandi poetici. Le nuove vie che si aprono, le energie sempre presenti, la preziosa vita degli umani e l’Universo e le sue leggi immutabili, appena sopra.

Affianca la voce contemporanea di Andromaca la musica originale che Arturo Annecchino ha composto per il testo. Interpretata in scena dallo stesso Maestro Annecchino al pianoforte e dalla Symphonia Band, con Martina Sciucchino (voce cantante), Simone Stopponi (chitarra elettrica e voce cantante), Emanuele Bruno (fisarmonica e basso elettrico), Luca Costantini (batteria). Il risultato è un caleidoscopio di atmosfere, sonorità narranti in una lingua immaginaria, attimi di un lungo viaggio che dialoga, come un omaggio e un tributo, con alcune fra le canzoni più significative del lungo percorso artistico di Franco Battiato.

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