COMPAGNIA LICIA LANERA con Guarda come nevica 1. Cuore di cane

Sarà in scena al TeatroBasilica dal 30 novembre al 3 dicembre 2023 la COMPAGNIA LICIA LANERA con Guarda come nevica 1. Cuore di cane. Lo spettacolo porta la firma registica di Licia Lanera che sarà in scena insieme al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi.

Guarda come nevica è un lungo progetto in tre tempi partito nel 2018 con Cuore di Cane di Bulgakov, a cui sono seguiti Il Gabbiano di Cechov nel 2019 e I sentimenti del maiale di Majakovskij nel 2020.
Licia Lanera ha sempre usato il teatro come una sonda che entra nell’umano per svelarne le paure più grandi e gli istinti più feroci, non è un caso se in questo la letteratura russa è stata sua alleata. Al TeatroBasilica di Roma porta il primo capitolo della Trilogia, a quasi 100 anni dalla sua pubblicazione; ad accompagnare in scena l’arte di Licia Lanera, la decisa struttura musicale del compositore pugliese Qzerty con cui ha collaborato per altri due spettacoli, The Black’s Tales Tour (che condivide con Cuore di cane anche il tema dell’ossessione per la bellezza e la giovinezza e le relative conseguenze sociali) e Love Me. Due Pezzi di Antonio Tarantino.
Gli effetti sonori contribuiscono a catapultare lo spettatore nell’atmosfera moscovita, riprendendo la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci, tutte affidate alle sperimentazioni vocali di Licia. Il suo viso, coperto da una maschera, porta chi la guarda in un altro tempo e un altro spazio, perché solo scardinando ogni rapporto con il realismo si può arrivare all’essenza del teatro, al nocciolo della questione.
Bulgakov nel corso della sua vita riuscì a pubblicare pochi scritti, per la maggior parte censurati e diffusi solo dopo la sua morte, tra cui Cuore di Cane. Lo scrittore e drammaturgo russo continuamente osteggiato, perseguitato, censurato, ha sofferto fino ad essere sopraffatto dal senso di sconfitta che ha riportato nei racconti e nei romanzi in cui è manifesta la condizione dell’intellettuale in costante conflitto con il proprio tempo. In Cuore di Cane il professor Filipp Filippovič riceve nel suo ricco appartamento di Mosca tutti coloro che rifiutano la decadenza e la vecchiaia ed interviene sui loro corpi installando degli organi animali e donando loro la giovinezza, fino a quando un giorno sperimenta il processo contrario: impianta nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani. Da questa operazione ne conseguono avventure rocambolesche e tragiche verità.

Cuore di cane è un libricino che mi ha lasciato l’amaro in bocca, che mi ha lasciato la visione di una società malata e sconfitta, in fondo profondamente attuale. Raccontare i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso l’iperbole e il fantastico, è la cosa che amo di più […].
In un’atmosfera di bufera di neve (con tanto di macchina spara neve a seguito), e poi in un salottino buono di inizio ‘900, io e Qzerty saremo ben vestiti e imprigionati dalle luci di Vincent Longuemare, il quale ricreerà un’ambientazione che renderà ancora più corpose le parole. Infine l’adattamento. La forma è quella della narrazione, ma ho riscritto i dialoghi, inventato monologhi, per rendere dinamico il racconto, ma soprattutto per operare una scelta definita sul tema che mi sta più a cuore tra i tanti presenti in questo testo: quello della contraddizione all’interno del credo politico e soprattutto la fine della coscienza e dell’ideologia politica. La lingua è poliedrica e spesso ho scelto dei dialetti per alcuni personaggi, ancora una volta per renderli quanto più miseramente vivi e vicini a noi.
(Licia Lanera)