The second life of Icarus

Il video di The second life of Icarus, brano che segna il ritorno del compositore e pianista Remo Anzovino, primo tassello di “Don’t Forget to Fly”, il nuovo album che uscirà in primavera distribuito da Believe.

Un atteso ritorno sei anni dopo il fortunato “Nocturne”, arrivato a 18 milioni di streaming solo su Spotify. Tra i due dischi, 10 colonne sonore e un Nastro D’Argento nel 2019. Solo nell’ultimo mese tre prestigiosi palcoscenici in Giappone (dalla Bulgari Tower all’Auditorium Agnelli di Tokyo fino al Live Spot Rag di Kyoto) e le musiche di “Respiro di Inverno”, il documentario realizzato dalla Croce Rossa Italiana a un anno dall’inizio della guerra in Ucraina.

Il video, diretto da Giulio Ladini per Zunami Film Studio, è un dialogo visivo che traduce la metafora con cui Anzovino invita, in un tempo dove un cielo carico di nuvole sembra essersi ribaltato, a non dimenticare di fare ciò per cui l’essere umano è stato progettato: volare, e far volare nella realtà di tutti i giorni, senza soffocarli, i propri sogni, i propri desideri. Un volo aereo dalla collina di Fiesole che rappresenta quello di Icaro, incrociando i luoghi dove leggenda vuole che Leonardo Da Vinci abbia effettuato le prove di volo, per planare sulle corde del pianoforte di Remo Anzovino posto al centro del palcoscenico del Teatro di Fiesole.

Compositore tra i più influenti della scena contemporanea, raffinato pianista e notevole performer live, ma anche avvocato penalista, Anzovino ci ha abituato a un grande eclettismo e ha saputo distinguersi grazie alla sua originalità.

Con questo disco – il suo sesto di studio, completamente in solo – rende omaggio al suo strumento: il pianoforte. E inizia l’esplorazione di un mondo luminoso e aereo.

The second life of Icarus è il brano che dà inizio al viaggio: l’invito a interpretare la seconda vita di Icaro. Una seconda occasione in cui le ali non vengono bruciate dal sole, ma anzi portano chi le indossa sempre più in alto.

Una melodia di poche battute prende forma su una sincope che rappresenta la pulsazione del cuore e il cocente desiderio di volare. Una smania che alla fine vince sulla paura: ci si stacca da terra per iniziare l’ascesa. Attraverso questa straordinaria metafora e la descrizione delle immagini dinamiche di un sogno, Anzovino riscrive così il mito di Icaro e compone una dimensione onirica che non prevede cadute né sconfitte, preparando il terreno per le future tracce di un concept album, dove ogni brano è collegato al successivo. Il filo unico – come da titolo – è chiaro: non dimenticare di volare, non rinunciare ai tuoi sogni. I desideri vanno liberati, proprio come le ali di Icaro, senza paure.