Sulle maggiori piattaforme di musica e primo di una trilogia discografica scandita in più fasi, “Quando Mai” è il singolo che dà inizio all’inedito progetto di FAZIO, anticipando l’uscita del videoclip, attesa per il prossimo luglio.
Cantautore autodidatta; marchigiano d’adozione, torinese un po’ per caso e calabrese nel cuore. FAZIO, al secolo Fabio Durso, compone brani che mettono in luce una spiccata sensibilità artistica, caratterizzata da una forte identità elettro-psichedelica.
Nonostante l’innata predisposizione musicale, passano anni prima che FAZIO si decida a buttar fuori, mettendoli nero su bianco, parole, suoni e ritmi che da anni ronzano rumorosamente nella sua mente, “abbozzati tra ricordi sbiaditi” e catturati grazie a note vocali salvate sul cellulare.
Nel mentre FAZIO gioca a far la musica, suonando, scrivendo e cantando nella solitudine di casa sua o nell’intimità di qualche sala prove “improvvisata” con pochi intimi.
È solo dal 2018 che, munito della strumentazione necessaria ad auto-prodursi in casa, inizia a registrare le sue idee che vedono la luce durante la pandemia, sfruttando il lockdown come input per la svolta definitiva.
Nascono così diverse canzoni e inizia a definirsi nella sua testa l’idea di una trilogia discografica.
FAZIO è un cantautore a tutto tondo: compone la sua musica, scrive i suoi testi, arrangia i suoi brani e li suona anche.
Il singolo “Quando Mai” è il primo di una trilogia, in uscita tra maggio 2021 e gennaio 2022, che comprende tre diverse canzoni concepite dall’autore come un unicum diviso in tre parti. Tre tracce separate che, benché possono essere ascoltate singolarmente e autonomamente, sono in realtà legate da un fil rouge che le accomuna, indissolubilmente.
Tre brani che formano un ciclo: se da una parte simboleggiano i tre maggiori momenti della giornata nella scansione alba/tramonto/notte, dall’altra rappresentano i tre stati dello sviluppo dell’embrione umano.
ASCOLTA “QUANDO MAI”: https://www.youtube.com/watch?v=heh96V-o-lo
“Quando Mai” rappresenta l’alba, la nascita, la scoperta del mondo attraverso i sensi e le percezioni. Dopo una lunga intro che galleggia su delay distesi e avvolgenti, il brano si apre su un lungo accordo di chitarra che si dissolve lasciando spazio ad un moog che entra prepotentemente a sostenere tutto il brano, su di un beat composto da percussioni, batteria acustica e drum-machine. L’atmosfera è onirica e liquida, a tratti rarefatta, con un cantato quasi sospirato come a rispecchiare le visioni che affollano la mente dell’artista, dando voce ad un testo divagato su voli pindarici, dove le parole son “sogni di sogno”, in bilico tra surrealismo e realtà, in un mondo avvertito come indefinito e incompiuto.
Visioni poetiche e ambienti sognanti, perfettamente ripresi e ricreati nella copertina, firmata Johnny Cobalto, grafico e illustratore che curerà le cover di tutta la trilogia, ispirandosi per ognuna a uno stile pittorico specifico. L’alba è illustrata da Johnny in una veste onirica dai colori vividi, celestiale magia di un’atmosfera incantata e metafisica i cui elementi (sole/embrione, nuvola/cumulonembo) sono sospesi in un surreale paesaggio dai richiami magrittiani, su di un mare che, viceversa, crea un senso di movimento perpetuo.
I tre brani vengono prodotti e registrati presso il Marzi Recording Studio di Riccione, che negli anni ha visto gravitare artisti, tanto italiani quanto internazionali, del calibro di Zucchero, Fabio Concato, Stefano Bollani, Colombre, Maria Antonietta, Francesco de Leo e Nobraino, solo per citarne alcuni.
Grazie all’incontro con Daniele Marzi, la musica di FAZIO riesce finalmente a trovare la propria dimensione e a rinascere a nuova vita, riuscendo a fondere gli elementi imprescindibili del cantautorato italiano (primo tra tutti, Fabrizio De André) con le influenze elettroniche di respiro internazionale di gruppi come Massive Attack, Portishead, Boards of Canada, mentre il gusto per il pop psichedelico e per le melodie sognanti non può che provenire da storiche cult-bands che sono tra i riferimenti più importanti per l’artista, celebrità del calibro di The Beatles e Pink Floyd.
Il master è firmato Davide Turbino, del noto studio torinese Officina Sonora.