Tre spettacoli e una tavola rotonda in due giornate dal programma denso e articolato, in occasione del secondo focus autoriale di Vertigine, la stagione danza realizzata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita|Spellbound curata da Valentina Marini.
Il 18 e 21 febbraio al Teatro Palladium, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma/Equilibrio Festival, riflettori puntati sul coreografo, performer e pioniere del circo contemporaneo Piergiorgio Milano, già vincitore del Premio Equilibrio nel 2010, in stagione con due dei suoi spettacoli più acclamati: Denti e White Out. La prima serata del focus ospiterà anche un’altra artista vincitrice, nel 2014, del Premio Equilibrio, Irene Russolillo che presenta in Prima Assoluta la sua nuova creazione Fàtico.
Il programma del focus dedicato a Piergiorgio Milano si apre il 18 febbraio alle ore 18 con la tavola rotonda dal titolo Emergere o crescere? I Centri come nuovi strumenti a sostegno della giovane coreografia, una preziosa occasione per riflettere sulle strategie di sostegno e accompagnamento alla crescita delle giovani carriere in ambito coreografico, al di là del dispositivo del premio. Valentina Marini, direttrice artistica di ORBITA| Spellbound, Daniele Pitteri, amministratore delegato di Fondazione Musica per Roma, Emanuele Masi, direttore artistico di Equilibrio Festival, Gigi Cristoforetti, direttore artistico e generale di Aterballeto CCN, Maria Inguscio direttrice generale di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza CRID, Daniela Giuliano, Direttrice Generale di Compagnia Virgilio Sieni CRID e Loredana Parrella, direttrice artistica di Twain_Centro di Produzione Danza Regionale e Co-Direttrice di Periferie Artistiche_Centro di Residenza del Lazio, discuteranno in particolare della individuazione e mappatura della giovane autorialità; della relazione fra coreografi emergenti e autori maturi; della definizione dei nuovi pubblici; e, infine, delle esigenze normative rispetto alla questione della multidisciplinarietà, sia dei linguaggi artistici che dei formati produttivi.
Dopo la tavola rotonda, Piergiorgio Milano presenta al pubblico “una divertente tragedia”: lo spettacolo pluripremiato Denti, un solo che unisce linguaggio acrobatico e danza contemporanea e che vanta oltre cento repliche in tutta Europa. Con una formazione che spazia dalle arti marziali a quelle circensi, Milano dedica da sempre la propria indagine coreografica all’interazione costante tra danza, circo e teatro, con una particolare attenzione verso la cura estetica. In Denti la costruzione drammaturgica e una performance fisica di alto livello si legano in maniera indissolubile per quindici intensi minuti, di cui ogni secondo è importante. Nato dalla suggestione di un sogno e di un’antica credenza, Denti è la metafora della lotta tra l’impossibilità di partire e il desiderio di dimenticare. Scrive Milano: “I denti conoscono tutte le nostre parole, quelle dette, quelle spezzate, quelle che si sono fermate sfiorandoli e poi sono scivolate indietro. Come pietre sensibili le loro radici affondano nella nostra memoria. Il sogno della perdita dei denti ci annuncia la perdita di una persona amata. I denti proteggono nostalgie, conservano desideri, nascondono incubi. Denti è la voce che crediamo risuonare alle nostre spalle. È il desiderio di impedire, di ringhiare, di mordere.”
Subito dopo, il palco del Teatro Palladium ospita la Prima Assoluta di Fàtico della danzatrice e coreografa Irene Russolillo, artista associata di Orbita|Spellbound con un lungo percorso da interprete per Roberto Castello e Abbondanza/Bertoni, tra gli altri, e una particolare propensione alla dimensione transdisciplinare. Ispirata dalle forme dell’orazione, della mormorazione e del canto liturgico-meditativo, così come dalle danze di trance afferenti alla tradizione del tarantismo, Fàtico è una performance iscritta in un orizzonte misterico. Un progetto coreografico-musicale che vede in scena due performer, dotati di un microfono a contatto con la pelle, estensione del corpo, punto di innesco di una relazione quasi fisica con gli spettatori. Qui il canto non è un atto di spontaneità, ma il prodotto di una modificazione, integrazione e potenziamento di una corporeità intesa come archivio di gesti, posture, contrazioni muscolari. Procedendo per raccordi e collisioni tra le materie sonora e coreutica, si compone così un discorso laico sulla sacralità.
Il focus prosegue poi il 21 febbraio con la seconda creazione di Piergiorgio Milano in programma a Vertigine: White Out, uno spettacolo che fonde in maniera totale danza contemporanea, circo di creazione e alpinismo, con un forte carattere cinematografico e teatrale. “L’ambizione più alta di questo spettacolo è trasformare l’alpinismo in un linguaggio artistico. Creare un’esperienza coreografica ed una sintesi visiva così forti da trasportare l’immensità della montagna all’interno del teatro, affinché il pubblico possa vivere da vicino la neve, le tempeste, gli strapiombi verticali di roccia” afferma Milano. Il titolo infatti allude al termine con cui in alpinismo si definisce la perdita totale di visibilità nel senso di distanza e direzione. Si crea quando il biancore uniforme di una pesante copertura nuvolosa incontra un terreno innevato, che riflette quasi tutta la luce che riceve, generando l’impossibilità di avanzare o retrocedere. Una condizione di stallo che può portare a conseguenze estreme. Una frontiera tra la vita e la morte dall’aspetto gentile, morbida come le nubi e la neve. In scena tre interpreti – Javier Varela Carrera, Luca Torrenzieri e lo stesso Milano – danno vita alla narrazione di una tragedia di montagna che viene raccontata con il principio dei flashback e delle alternanze temporali tra le diverse scene. White Out è un viaggio ironico e drammatico, divertente e coinvolgente, non solo attraverso il paesaggio naturale evocato sul palco ma attraverso l’interiorità umana stessa. La montagna quindi quale specchio dell’uomo.
BIO
Piergiorgio Milano inizia la sua carriera nel 2002 studiando alla scuola di circo Flic di Torino. Nel 2004 si trasferisce a Tolosa dove studia al centro nazionale di arti circensi Le Lido. Nel frattempo diviene cofondatore del collettivo 320Chili, uno dei primi gruppi italiani di circo contemporaneo. Successivamente si trasferisce a Bruxelles dove stabilisce la sua base dal 2008 e da lì inizia a viaggiare internazionalmente come perfomer per diversi coreografi di fama mondiale. A partire dal 2015 si concentra principalmente nel creare e diffondere il proprio lavoro. I suoi lavori sono stati sostenuti e presentati da alcuni dei più importanti teatri europei come: Les Halles de Schaerbeek Bruxelles, Theatre National Bruxelles, Espace Malraux Scene National Chambery, L’Odyssee Scene National, Espace Periferique Paris, Le Prato Pole national du cirque de Lille, TorinoDanza Festival, Festival Vie ERT, I Teatri Reggio Emilia, Auditorium Parco della Musica Roma, Theatre Nebia Bienne, Theatre du Passage Neuchatel e molti altri.
Irene Russolillo è danzatrice, performer e coreografa indipendente, con un approccio ibrido e transdisciplinare alla scena. Ha anche un background in Scienze Politiche. Oltre ad un lungo percorso di interprete per Roberto Castello, Abbondanza-Bertoni, Micha Van Hoecke, Lisi Estaras, sviluppa da diversi anni una ricerca sulla vocalità e sul movimento, in progetti solisti o collaborando con artisti visivi, della musica e della danza, in Italia e a livello internazionale. Premiata più volte in festival e concorsi come Equilibrio, Masdanza, Prospettiva Danza, Cross Award, è stata supportata dal Network Anticorpi XL, da ALDES, VAN, Fabbrica Europa, Oriente Occidente, attualmente è artista associata di Orbita|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della danza di Roma, città in cui ha base. I suoi ultimi lavori, debuttati nel 2022, sono dov’è più profondo e If there is no sun, di cui è coautrice insieme a Luca Brinchi e Karima DueG. Diplomata al CND di Parigi come insegnante, tiene workshop e masterclass di danza contemporanea, improvvisazione e ricerca vocale.