Mario Martone: “Campania motore della nuova vitalità del cinema italiano”

“La Campania e Napoli sono il motore della nuova vitalità del cinema italiano” così Mario Martone all’evento di presentazione della Film Commission Regione Campania dal titolo “Sistema audiovisivo campano: risultati raggiunti e scenari futuri” che si è svolto all’Italian Pavilion della Mostra del Cinema di Venezia. “Oggi la Film Commission campana è sicuramente tra le più richieste dai produttori, – continua il regista napoletano in concorso al Lido con il film “Qui rido io”, girato in Campania – c’è un’attenzione forte perché in Campania si è strutturato un insieme importante, la parte istituzionale unita alla creatività artistica. A Napoli si lavora tanto, inizio il 13 settembre le riprese del mio nuovo film “Nostalgia”, sono fortunato a finire un film e cominciarne un altro”.

Dopo i saluti istituzionali di Rosanna Romano, Direttore generale per le Politiche culturali e il Turismo della Regione Campania, sono intervenuti il presidente e il direttore della fondazione regionale FCRC, Titta Fiore e Maurizio Gemma, che hanno fatto il punto sullo sviluppo sempre più vitale del settore cinematografico e dell’intero comparto dell’audiovisivo regionale grazie al lavoro di sostegno alle grandi produzioni, attestato proprio dalla presenza a Venezia di ben otto titoli realizzati in collaborazione con la Film Commission campana: oltre al film di Martone, “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, “Il bambino nascosto” di Roberto Andò, “Il silenzio grande” di Alessandro Gassmann. Tema dell’incontro anche la presenza alla Mostra di una vivace compagine di autori campani emergenti che testimonia l’arrivo di una generazione di talenti, tra registi, attori e produttori, a cui il sistema audiovisivo regionale sta riservando molta attenzione per favorire e valorizzare nuove narrazioni e immagini stimolate dal territorio. Tra le opere, il documentario “Californie” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, i cortometraggi “Coriandoli” di Maddalena Stornaiuolo e “Il turno” di Chiara Marotta e Loris Giuseppe Nese, e ancora “La Santa Piccola”, opera prima della regista Silvia Brunelli.

Al tavolo dei relatori anche Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti cinematografici italiani, che ha spiegato la scelta di realizzare a Napoli il nuovo evento dei Nastri d’Argento, “I Nastri per la grande serialità”, dedicati alle serie tv che hanno visto proprio la Campania protagonista degli ultimi successi televisivi, e che si svolgerà il 18 settembre in collaborazione con la FCRC. A chiudere l’incontro, Francesca Conti, fondatore dell’Associazione ACTA (Associazione Cultura Turismo Ambiente), e Andrea Occhipinti (Lucky Red) attualmente impegnati nel lavoro di studio e ricerca di modelli e progetti formativi nazionali e internazionali per la creazione della “Scuola Pubblica delle Arti e dei Mestieri del Cinema” in Campania.

“La Campania è a Venezia con i suoi grandi autori – spiega Titta Fiore. Otto i film, il ritorno di grandi maestri come Mario Martone e Paolo Sorrentino in concorso, e nelle altre sezioni Roberto Andò e Alessandro Gassmann con opere girate in Campania, tanti importanti attori, ma anche una giovane generazione di cineasti attenti ai linguaggi della sperimentazione e della ricerca di nuove narrazioni dal nostro territorio. Un ventaglio molto ampio che testimonia come la crescita esponenziale del sistema audiovisivo campano non conosca battute di arresto. In sedici anni di Film Commission siamo passati da 15 progetti sostenuti ai 150 di quest’anno. Un risultato importante dovuto alla creatività dei nostri autori unita alla capacità di accoglienza dimostrata dal territorio e, in primo luogo, al sostegno dato dalla Regione Campania, presieduta da Vincenzo De Luca, a partire dal varo e dall’attuazione della Legge Cinema, che ha aiutato a creare un sistema dell’audiovisivo performante e in grado di assicurare una continuità di produzione. Non ci sono solo delle punte di eccellenza, ma un fermento che si è consolidato nel tempo. Cinema d’autore, commedie, crime, lunga serialità, documentari, cortometraggi, spot pubblicitari e videoclip: nella ricchezza dei generi attraversati, gli indicatori di una tendenza ormai consolidata”.

“Siamo molto soddisfatti di celebrare a Venezia la presenza di tante opere realizzate in Campania – dice Maurizio Gemma. Questi numeri ci confermano la capacità generatrice e ispiratrice della nostra regione, ma è anche il buon funzionamento del nostro sistema audiovisivo regionale. Nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, abbiamo garantito una ripartenza incoraggiante per le attività di produzione, anche grazie a interventi speciali della Regione come i 16mila tamponi gratuiti per troupe e cast. Soltanto negli ultimi mesi abbiamo lavorato a 8 serie televisive contemporaneamente, grandi titoli come “L’amica geniale”, “Il commissario Ricciardi” e “Vincenzo Malinconico, Avvocato”, “Gomorra”, e altrettanto numerose sono le nuove serie che si in preparazione, tra gli altri, “La vita bugiarda degli adulti” prodotta da Fandango per Netflix e diretta da Edoardo De Angelis. In prospettiva sentiamo prioritario assicurare lo sviluppo del comparto produttivo locale, sostenere e rendere più incisiva l’azione imprenditoriale dei giovani produttori campani sugli scenari nazionali e internazionali. Tra le novità, due aree di intervento che rappresentano il futuro della nostra attività. Da una parte l’ambiziosa progettazione del Distretto Campano dell’audiovisivo in un edificio dell’Ex base Nato di Bagnoli a Napoli, dall’altra la fondazione di una “Scuola Pubblica delle Arti e dei Mestieri del Cinema”.