Con la nuova mostra ALLE 7 IN MARE la Galleria Alice Schanzer rinnova e rimarca la propria linea progettuale, uscire dagli schemi dell’attuale mercato dell’arte, respingere la gestione attuale delle pratiche espositive e ritornare a un metodo in cui i Maestri accompagnano nelle gallerie altri Artisti con la massima apertura anche verso i giovani, come in questo caso, mai negando occasione di dialogo e confronto e facendo valere come contratti i rapporti basati esclusivamente sull’ apprezzamento artistico e sul rispetto personale.
La Galleria di Venezia, che porta il nome della poetessa e critica letteraria Alice Schanzer (1873-1936), nasce per volontà del pronipote Marco Schanzer come luogo di trasmissione di valori culturali umanistici.
Guenda NOCENTINI, ventiduenne fiorentina, con questa esposizione realizza la sua prima vera mostra personale al di fuori dai progetti prettamente accademici, interfacciandosi al pubblico con 7 dipinti su tela di recente realizzazione e tutti accumunati da una precisa atmosfera: “Alle 7 in mare”, così come suggerisce il titolo della mostra, ripreso a sua volta da un’opera esposta.
Il metodo di lavoro di Guenda Nocentini, che predilige gli acquarelli, si concentra sull’analisi dell’espressività grafica e sui possibili risultati da ottenere nell’utilizzo di colori e dell’acqua in rapporto con la superficie.
Dagli acquerelli il passaggio intermedio è stato approdare all’utilizzo dell’olio per giungere oggi alla sperimentazione con gli acrilici. Un lavoro attento e certosino avviene nell’analisi dei dettagli e dei materiali sia da utilizzare sia da ricreare su tela. Il metodo, che Guenda Nocentini ha già interiorizzato e fatto suo nonostante la giovane età, costruendosi una propria sintassi espressiva, è riconoscibile nei suoi lavori sia per impronta sia per raffinatezza.
Nel nucleo di dipinti esposti si trovano le opere “estive”, dove il focus è stato indirizzato sullo studio dei materiali naturali che si trovano negli ambienti marini: l’osservazione della sedimentazione organica, la rifrazione della luce sulla superficie liscia delle conchiglie, la madreperla cangiante, i movimenti impercettibili dei granelli di sabbia e della loro trasformazione in altra materia nel tempo. In questa fase, importante è stato darsi un contesto tematico e compositivo per mantenere una direzione certa.
Altro gruppo di opere presenti in mostra fanno parte invece di una produzione più recente, dove Nocentini ha deciso di liberarsi della tematica per lasciarsi andare ad un lavoro più astratto, dove il segno si è liberato e il colore è diventato atmosfera palpabile e texture rarefatta.
Filo conduttore della mostra è senz’altro l’acqua che diventa quella già citata “corrente” capace di spostare masse di colori.
Nocentini con la sua mostra vuole ricreare un mood, uno stato della mente, una sollecitazione tangibile e per farlo a pieno, si è affidata a Gaia Campesato per la realizzazione di un racconto che verrà consegnato ai visitatori, per esplicitare a parole il contesto che fa da fondale a tutta l’esposizione.
Un invito a chi guarda a lasciarsi indietro la noiosa realtà della routine e a farsi immergere in un’atmosfera altra, dove i pensieri fluttuano lievi.
Dal testo critico di Silvia Previti:
Nei lavori dell’esposizione “Alle 7 in mare” è racchiusa tutta la freschezza giovanile, la leggerezza del lasciarsi rapire dalle sensazioni sollecitate dalla brezza marina, dal gioco magico di un sasso che rimbalza sulla superficie dell’acqua e poi si lascia cadere lento nelle profondità, dall’osservazione dei riflessi delle conchiglie, dalla danza ricreata da manciate di sabbia gettate in acqua.
Aspetti che tutti abbiamo nel nostro immaginario mnemonico ma che Guenda Nocentini ha saputo ricreare su tela con una lucida interpretazione e traduzione espressiva, indice di un giovane talento dal quale sgorga pura arte sorgiva.